giovedì 13 febbraio 2014

libero mercato, libero scambio (dell'usato)

Oggi a mente fredda, voglio raccontarvi cosa mi è sucesso l'altro giorno.
Vivo a Belluno, una graziosa e ridente cittadina, nella quale i cosiddetti trend del momento arrivano con un certo ritardo.

Fra questi trend quello di cui voglio parlarvi di quello dei negozi di videogiochi, e nella fattispecie di quello dei negozi di videogiochi dell'usato. Benchè questo business prolifichi nei centri più grandi, qui com'è giusto che sia fa molta più fatica a partire e a prendere piede. Un negozio che vende videogiochi usati e nuovi è (nonostante i tempi sembrino dire il contrario) pur sempre un'azzardo in un centro come Belluno.

Insomma l'altro giorno accompagnando una mia amica a prendere il treno mi trovo ad'entrare in uno di questi negozi e, mentre sono li che ti guardo gli scaffali del negozio per vedere di trovare qualche buon usato, la mia coda dell'occhio viene attirata da un ragazzino che entra con una pila di giochi e va verso il bancone.

Il proprietario del negozio comincia dopo un breve dialogo a sfogliare come da prassi la pila, aprire le scatole e guardare i supporti per verificarne l'integrità... etc etc etc.....blah blah blah

Dopo cinque minuti di attente ispezioni, il tipo del negozio chiede ad un suo amico di controllargli sullo scaffale se c'è uno dei giochi della pila. Il ragazzo viene in parte a me, guarda lo scaffale che stavo guardando io e a tono di voce abbastanza alto informa il proprietario che quel gioco c'è già nelle giacenze dello scaffale.

Il proprietario guarda il regazzi' sconsolato e gli dice che non può rientrare nessun gioco poiché non sono titoli facilmente rivendibili. Poi parlando del più e del meno il ragazzino si lascia scucire che nella pila il tipo del negozio potrebbe almeno prendergli una copia di un gioco specifico...ma il tipo del negozio nisba.... non ci sta.

Ma.... Ferma un'attimo! Il gioco che il ragazzino cerca di rifilare al negoziante lo sto cercando da mesi!

In una frazione di secondo penso: beh, se lo compero io il ragazzino sarà felice, il negoziante anche perchè con i MIEI soldi il ragazzino compererà qualcosa da lui, ed io avrò il titolo che cerco.
Del resto poi siamo in un negozio di giochi usati in cui il proprietario ha appena rifiutato una transazione! Meglio di così?

Mi affretto ad avvicinarmi al regazzi' chedendogli quanto vuole, e in quel mentre il proprietario sbotta, inveendomi contro che quello non è il nostro mercatino e che io sono completamente fuori a pensare ad una trattativa privata. Il problema è che mentre l'altro coinvolto se ne stava zitto, non ho sopportato il tono che una persona che dovrebbe avere una certa professionalità non ha avuto verso un cliente che, a conti fatti, ha fatto i suoi interessi. A prescindere dal torto o dalla ragione che ho.

Ne' se mi è consentito dirlo mi è sembrata una mossa troppo saggia da parte del tipo del negozio. Alla fine ha ottenuto: -Me incazzato come il male -il regazzì imbarazzato -litigata in negoziodavanti ad altri clienti.

L'unico, dico l'unico rimpianto che ho è stato alla fine comperare quel gioco, perchè alla fine ho fatto gli interessi del negozio, nel quale ovviamente non andrò mai più (e mi duole dirlo, ma la concorrenza sa quanto spendo in videogiochi :P )

Che ne pensate? Sono esposto a rischi o forse non sono completamente pazzo?

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